I rituali hanno origini antiche, possono essere tramandati e portano con sé una conoscenza ancestrale. Oggi l’uomo sta tornando a cercare quella consapevolezza fatta di connessione e magia, anche se molte usanze si sono perse e nessuno ce le ha tramandate, possiamo sempre tornare a ricordare…
A ricordare che possiamo utilizzare i nostri cinque sensi e lasciarci guidare da quel famoso “sesto senso” che ti porta riconoscere cosa è bene e cosa non lo è, cosa è in sintonia con la natura che ti circonda e di cosa è fatta la tua natura, la tua più intima essenza.
Celebrare un momento dell’anno come il Solstizio d’Inverno (quest’anno arriverà al 22 dicembre) in cui il sole pare arrestare per qualche tempo (solstitium =fermata del sole), significa prendersi una pausa in cui sviluppare riflessioni più attente sulla nostra vita e in cui celebrare l’incessante ciclo vitale che ci guida e sostiene.
Ogni cambio, transizione, trasformazione ci richiede presenza e prontezza perché la vita ci trovi pronte al suo arrivo.
Nel momento più buio e freddo dell’anno, e così nei momenti più duri della vita, possiamo sentire la forte presenza dell’oscurità. Quegli istanti in cui non sai quale direzione prendere perché non riesci a vedere quali strade sono davanti a te. Fermarsi per qualche attimo si rivela una saggia decisione, accogliere quell’oscurità per trasformarla in luce.
È ciò che anche in antichità i popoli conoscevano bene quando durante i rituali del Solstizio d’Inverno celebravano il ritorno della luce ancora immersi nel buio.
“Se l’inverno dicesse: – Ho il cuore della primavera – nessuno gli crederebbe”, questa citazione esprime molto bene il concetto.
Buio e luce si alternano durante il giorno, nella stagioni e lungo tutta la nostra vita.
Aprire l’occhio interiore e scovare quella luce è ciò che ti invito a mettere in pratica durante questo importante passaggio astronomico.
Se non hai conoscenze particolari a riguardo non preoccuparti, puoi sempre affidarti al tuo istinto e improvvisare come quando da bambina ti inventavi gesti e formule magiche mentre giocavi.
Puoi consacrare gli spazi in cui vivi, la tua casa e il tuo giardino chiedendo il sostegno e l’alleanza con le forze della natura, e lo puoi fare con te stessa, ad esempio puoi prendere come spunto ciò che ho sentito di fare io, e aggiungere o modificare secondo le tue sensazioni.
RITUALE DEL BAGNO CALDO
Ho colto l’occasione di un pomeriggio di solitudine scegliendo la lentezza di un bagno alla solita doccia veloce, riempiendo la vasca di acqua calda, aggiungendo sale rosa e qualche rametto di rosmarino e alloro che ho raccolto in giardino. Ho preparato la stanza accendendo un incenso, delle candele e una lampada cromoterapica. Ho messo della musica di sottofondo con suoni binaturali (sono delle particolari frequenze musicali che, stimolando l’ascolto, possono influenzare il nostro cervello portandolo in uno stato di apertura e di coscienza tale da favorire la concentrazione, il rilassamento e l’apprendimento) e mi sono immersa dando l’informazione all’acqua di diventare terapica per me.
Ho utilizzato il sale rosa anche mescolandolo all’olio di mandorle e qualche goccia di olio essenziale di limone per fare uno scrub a tutto il corpo (anche in testa) immaginando di rimuovere il superfluo anche dai miei pensieri, di sentirmi liberata e rinnovata.
Ho fatto lo stesso con le labbra utilizzando uno scrub fatto con olio di cocco e zucchero, e immaginando di ripulire le mie parole portando pulizia e gentilezza di comunicazione.
Con acqua calda e argilla pura ho realizzato una maschera che ho utilizzato su spalle, collo e viso, dando l’informazione all’impacco di penetrare, portare in superficie l’infiammazione e liberarla all’esterno.
Sui capelli olio di cocco a nutrire e rinforzare.
Tutto si è svolto con lentezza, i pensieri inutili e le tensioni muscolari si allontanavano man mano per lasciare spazio a fantasie costruttive e nuove intuizioni.
Nelle ore successive mi ha accompagnato una grande sensazione di sollievo e ho sperato che tutti potessero avere la possibilità di ritagliarsi una pausa così corroborante per se stessi, per riprendere contatto con le vere esigenze di benessere sapendo scegliere da quelle effimere, e riunirsi a quel macrocosmo che ci include e di cui siamo inseparabile parte.
Se impari a muoverti secondo natura riconoscendo l’importanza dei cambiamenti e celebrandoli con coscienza attraverso semplici gesti, sarai sostenuta e pronta ad attraversarli con accettazione, forza e fiducia.
Fammi sapere se anche tu utilizzi dei rituali di celebrazione e se sperimenterai quello che ho improvvisato io.
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Col sorriso:-)
Paola Castoldi @yogaharem