DICEMBRE – VERSO LA VIA DI CASA ALLE RADICI DI NOI STESSE

LO YOGA NELLE STAGIONI

Dicembre è iniziato e con lui, in questa parte dell’ emisfero, anche le temperature più fredde e le giornate più buie.
È facile in questi tempi sentirsi più fragili, rigidi e altrettanto bui se non accogliamo questo momento con l’ adeguato atteggiamento.
Quale potrebbe essere l’ approccio migliore dunque?
Rispondo con una parola: INTIMITÀ.
Sentirsi vicino al mondo e che qualcuno sia vicino e intimo con me. Avere un contatto profondo con se stessi. Sentirsi parte di qualcosa.
Ecco che entriamo nel momento migliore dell’ anno per riconnetterci a quella parte più intima di noi che troppo spesso non vogliamo guardare né ascoltare perché può far paura, può far soffrire, può non piacere.
Ma è proprio qui che andiamo a mettere a dimora i nostri semi, e come un seme che se messo nel terreno si gonfia e si spacca, così è per quella sofferenza che se non rifiutata o negata, ma messa in una condizione di accoglienza e di ascolto, ci trasforma profondamente, facendo spazio al nuovo.

Di recente ho trascorso giorni di forte sofferenza in cui la solitudine è stata la mia cura, ho ascoltato attentamente ogni lacrima, ogni messaggio del corpo, ogni pensiero catastrofico che nasceva, si sviluppava…e se ne andava nel momento in cui me ne rendevo conto. È proprio questo il punto, accogliere, accettare e restare nel buio, ascoltando e vivendo il dolore in prima persona, non sentirsi vittima di esso.
La natura ce lo insegna, ed è sempre a lei che faccio riferimento perché è la mia migliore maestra di vita e mi viene in aiuto, ricordandomi che è proprio nella nostra profonda somiglianza che possiamo intravedere la via. Solo attingendo ad essa e ritornando in comunione possiamo disfarci della maschera della separazione e dell’individualismo che crea malessere e disequilibrio.
Quando permettiamo al nostro mondo interiore di aprirsi e germinare secondo il tempo necessario al suo processo naturale di sviluppo, questo fiorisce.
È così che possiamo approfittare del silenzio e dell’ oscurità di questa stagione per ritornare in comunione con la parte più intima di noi e della natura di cui siamo inseparabile parte.
E questo viaggio iniziatico dentro di noi può partire solo dalla verità delle nostre emozioni. È un viaggio che non si fa con la mente razionale, ma sentendoci e ascoltandoci, arrivando a conoscere un vuoto, andando al di là di ciò che si è abituati a essere, oltre alle credenze, ai giudizi, alle opinioni, a ciò che vogliono gli altri da noi e a ciò che la società impone. 
Cosa centra tutto questo con lo yoga?
Le parole della meravigliosa e preziosa maestra Shanti Brancolini:
“Queste sono occasioni per realizzare ancora più profondamente quanto siamo piccoli, impotenti, vulnerabili.. ma sostenuti da un infinito Amore, che trova spazio e può agire ancora meglio, proprio quando esausti, rinunciamo a contare sulle nostre sole forze possiamo riflettere ed interiorizzare il senso ed il significato della parola yoga = unione, unione d’amore con la Sorgente.”

E’ questa l’esperienza più alta che ci viene indicata e verso cui aspirare, è dalla tradizione che ci arrivano gli insegnamenti più importanti della pratica yoga, che non sono solo promesse di felicità e benessere, o le posizioni impossibili e lasciatemi dire, talvolta ridicole, che troviamo oggi nelle foto sui social.

Questo è forse il compito più arduo nell’ infinito percorso dello yoga ma come ogni strada si inizia con un passo e poi un piede davanti all’ altro.
Ecco che è proprio quello che ti invito a fare in questo mese:
CAMMINA, un passo alla volta cerca di restare immersa nella natura anche se fa freddo, copriti bene e vai…cammina e ascolta il silenzio della natura che dorme, resta immobile e attende.
SCRIVI, rigorosamente con carta e penna; attraverso il disordine, la confusione e gli errori prodotti è possibile automigliorarsi, osservarsi, conoscersi e stupirsi. Nella scrittura puoi vederti, può aiutarti ad incontrare una dimensione ancora inedita di te, io quando mi rileggo riconosco una parte di me che non vedo quando invece parlo, sto dando forma, senso e sostanza a ciò che sento. Quando ci si trova in un momento difficile la scrittura su carta aumenta l’uso delle regioni prefrontali celebrali, quelle coinvolte nell’espressione della nostra personalità e nei rapporti con gli altri, e riduce l’attività dell’amigdala (ghiandola che è l’ archivio della nostra memoria emozionale che si occupa in particolar modo di gestire la paura).
L’effetto è quello di imparare a riconoscere ea padroneggiare le proprie emozioni. Scrivere fa spazio dentro di noi.

Se hai letto fino in fondo questo articolo e ti è interessato condividilo con le tue amiche e lasciami un commento, naturalmente avrei piacere di sapere se sperimenterai questi suggerimenti per il mese di dicembre.

“Dicembre mi cinge la vita e mi dice: Vieni, ti mostrerò dei diamanti ben più sorprendenti del sole. E dalla sua cesta sparge nel mondo ghiaccio e neve e brina.”

Fabrizio Caramagna

Col sorriso:-)
Paola
Yogaharem “Lo Yoga nelle Stagioni” 

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5 risposte

  1. Valentina ha detto:

    Un profondo e bellissimo articolo Paola, grazie per esserti messa a nudo dando per prima l’esempio. Concordo, non è quando ignoriamo, soffochiamo o evitiamo di sentire che stiamo meglio, ma è quando lo attraversiamo questo vuoto, un passo dopo l’altro, per poi risalire. Un abbraccio. V

    • Paola Castoldi ha detto:

      Cara Vale si, credo che mantenersi autentiche e non rivestire un ruolo che ci obbligherebbe a restare intrappolate nella finzione della perfezione e nella maschera che ci fa dire che va sempre tutto benissimo, sia l’ unico vero insegnamento che possiamo trasmettere anche noi insegnanti yoga. Grazie di aver letto le mie parole❤

  2. lia ha detto:

    semplicemente GRAZIE per queste tue parole e per la condivisione di esperienze difficili e personali. Grazie del conforto, del farci sentire meno soli e disorientati. Ci aiuti a riequilibrare e ricentrare, per quanto sia impegnativo il percorso di consapevolezza.

    • Paola Castoldi ha detto:

      Cara Lia il percorso di crescita personale passa sempre attraverso enormi difficoltà e spesso le più ardue sono quelle che arrivano da atteggiamenti interiori e non da ciò che accade intorno, ma per ritrovare l’ equilibrio a volte è necessario perderlo.
      Grazie di aver letto le mie parole❤

  3. Twicsy ha detto:

    Very energetic article, I liked that a lot. Will there be a part 2?

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