Lo yoga in cucina IL GHEE PREPARAZIONE E BENEFICI

LO YOGA NELLE STAGIONI

Gli antichi Yoghi conoscevano le qualità eccezionali di questo cibo in grado di placare la mente, donare elasticità al corpo e rinforzare l’ aura e i corpi sottili, pertanto iniziamo col ringraziare coloro che hanno trasmesso anche questa antica e preziosa conoscenza portandola fino ai nostri giorni.

Considerato dagli orientali una panacea di tutti i mali per le sue proprietà digestive e antiossidanti, oggi anche la scienza ha approfondito e concorda sulle innumerevoli proprietà benefiche di quello che nei supermercati conosciamo come “burro chiarificato” monitorando le analisi effettuate in ospedali ayurvedici sui pazienti alimentati con una dieta che contempla l’ uso del ghee sia in utilizzo interno che esterno.

In cosa consiste?

Dal burro facciamo il burro, si hai letto bene l’ unico ingrediente è il burro, che attraverso un procedimento di bollitura elimina la parte più grassa e dannosa dalla proteina del latte, rendendolo altamente digeribile, molto resistente alle alte temperature (ha un punto di fumo che tocca circa i 180° che garantisce una migliore cottura degli alimenti senza il rischio di bruciarsi), con una conservazione più lunga del normale burro, una quantità di colesterolo minima ed è quasi privo di lattosio.

Quali sono i benefici principali?

Ricordiamoci sempre che ogni organo, muscolo o tessuto è strettamente collegato l’ uno all’ altro, detto questo è difficile sintetizzare i benefici dell’ utilizzo costante di ghee, in quanto da un beneficio ne si collega un altro e un altro ancora, manifestandosi nel corpo e nella mente come un effetto domino. Riassumo alcuni degli effetti positivi:

  • Nutre in profondità
  • Rinforza il sistema immunitario
  • Aumenta il fuoco digestivo
  • Favorisce la flessibilità
  • Agevola la disintossicazione
  • Lubrifica le articolazioni e i tessuti
  • Riduce le infiammazioni
  • E’ un ottimo cicatrizzante
  • Aumenta la memoria e l’ intelligenza

Puoi trovare un approfondimento interessante sul ghee e sulla alimentazione ayurvedica più in generale all’ interno del meraviglioso libro “La cucina yoga per corpo, mente e anima” scritto da Mariella Fonte e Shanti Brancolini, te ne ho parlato in un altro articolo che trovi qui https://www.yogaharem.it/index.php/2021/08/23/lo-yoga-in-cucina/

Come si fa?

La procedura di chiarificazione non è affatto complessa, basterà procurarsi un panetto di burro di qualità (migliore è la materia prima di base, migliore sarà il prodotto finale), se fosse prodotto da un latte di mucche allevate negli alpeggi e nutrite in modo naturale sarebbe davvero il top, ma ovviamente questo non è sempre possibile per tutti noi.

– Mettilo a sciogliere in un pentolino dal fondo spesso a fiamma bassa.

-Vedrai che si formerà una schiumetta bianca in superficie, rimuovila delicatamente con un cucchiaio, continua la bollitura e la rimozione finchè non se ne formerà più (questo processo di solito dura circa 20/40 minuti).

-Spegni il fuoco e lascia intiepidire un poco.

-Versa il burro sciolto in una ciotola con un canovaccio o una garza sopra ad un colino a rete fine, per procedere con l’operazione di filtraggio degli ultimi residui di parte grassa.

-Ottenuto questo liquido filtrato dal colore giallo oro, versalo in un contenitore di vetro a chiusura ermetica e riponilo in frigorifero finchè non ritroverà la sua consistenza.

-Il tuo ghee è pronto per essere utilizzato, in frigorifero si conserverà anche per diversi mesi ma se intendi utilizzarlo sulla pelle o da spalmare ti consiglio di mettere a temperatura ambiente la quantità che ti servirà e in pochi minuti otterrai la sua consistenza ideale e caratteristica.

In questo breve video amatoriale (come tutti i miei video d’ altronde) troverai il riassunto della preparazione.

Ti ricordo infine che la pratica yoga contempla anche l’ alimentazione ideale senza la quale si potrà continuare a soffrire di vari disturbi e rallentare enormemente i progresso nel tuo percorso.

“Il cibo consumato diventa triplice: la parte più grossolana diventa feci, quella intermedia carne e quella più sottile diventa mente…pertanto in verità la mente è cibo”. Chandogya Upanishad

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